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martedì 12 dicembre 2017

Marshall JTM50 - Recensione Hand Made Giordano LAB

Dopo la bellissima prima esperienza con il mio 1974x fatto a mano, ho scelto questa volta di farmi costruire uno dei miei amplificatori preferiti, che da sempre è un colossal per il classic rock:

Il MARSHALL JTM50 Black Flag

Cosa vuol dire un classico per il Rock ?

Quando senti ruggire la chitarra di Angus, oppure La les paul di Gibbons, capisci che dietro c'è un Marshall... Uno dei primi modelli che ha segnato la storia di questa casa è stato proprio il JTM45, ampli da 30w valvolari puri con valvole KT88/KT66, puliti cristallini ed un crunch pieno di basse che riempiva abbinato alle varie Greenback 4x12 il suono di ogni palco degli anni 70.

Negli anni 67/68 marshall cerco' di creare un modello che superasse i 30w e che avesse più gain. La sostituzione delle valvole fu inevitabile. Due El34 per 50w in totale, una bella modifica allo schema, 3 ECC83 e una Bella valvola rettificatrice che processa alla grande il sound.




Cosi' ho chiamato il mio costruttore di fiducia Alessandro Giordano e gli ho detto "Voglio un Marshall JTM50 bello cafone che butta giu' un muro" e ci siamo messi a studiare lo schema migliore e piano piano ad ordinare il tutto. 






Con la santa pazienza di alessandro alla fine abbiamo ottenuto questo capolavoro ;) Un estetica che a me fa impazzire, e un sound che non è da meno... Vi faccio notare la pulizia dello schema e dei fili.







Alessandro della "Giordano Lab" è un grande in queste cose.

Ma cosa otteniamo da questo marshall ? Il JMT50 cosè venne chiamato, è stato il papa' delle attuali 1987x, ha meno gain ma più presenza sulle basse, già a bassi volumi genera un cremoso sound degno di quegli anni. Ma quale è il miglior modo di usarlo ?

Ovviamente in una situazione reale ma forse oggi ormai utopistica è l'utilizzo dell'ampli con due 4x12 greenback totalmente crankato volume a ore 10/12, bassi medi alti a 4/5 e presence a 2...  Basterebbe fare una bella plettrata per ritrovarsi fuori dalla finestra.... 

Quindi come per il mio ex 1974x lo sto usando con il RIVERA rockcrusher, ovvero con un ottimo attenuatore che non ne modifica il suono e mi permette di usarlo anche in casa con una semplice 1x12.

Il secondo metodo è usare l'ampli al naturale a volume 2 massimo e metterci davanti un ottimo pedale overdrive.  Non sto esagerando, sopra questo volume è ingestibile a casa e soprattutto darebbe fastidio anche nei piccoli locali. Essendo di base un ampli bello pulito ma gonfio, ogni overdrive si colora alla perfezione, e restituisce una timbrica veramente da brividi.

A breve metterò anche qualche video ! Vi lascio per ora in compagnia del mio ultimo live dove ho usato solo ampli senza nessun pedale !

E questo link di soundCloud dove potete sentirlo direttamente registrato con scheda audio e Shaffer Solodallas storm









venerdì 1 dicembre 2017

Atomic Ampli-Firebox - Recensione

Nell'epoca del digitale, molto stanno preferendo la sostituzione dei classici amplificatori molto pesanti a favore di oggetti digitali che di base simulano un suono finito ma mandare direttamente in un impianto senza l'utilizzo di nulla.

Beh... Da sempre casa Atomic è un top di gamma nella produzione di simulatori digitali, e a settembre ha fatto uscire un oggettino niente male per qualità prezzo e peso.

Sto parlando dell' Atomic Ampli-Fire




Che cosa è L'atomic Ampli-Fire ? 

Di base è un pedale alimentato a 9V come un classico pedale, ma che si occupa di emulare diversi ampli già predisposti di speaker più vari microfoni ed effetti, in modo da ottenere un suono pronto da mandare direttamente in un impianto audio senza l'utilizzo di altre attrezzature esterne...

Beh... Fino a qui sembrerebbe una cosa già vista e rivista... ma i suoi switch posti in alto ci danno infinite possibilità di utilizzo:

Simulatore di ampli e cassa
Simulatore di Ampli da mandare in un finale
Simulatore di Effetti overdrive o modulazione
Simulatore di Cassa

Insomma gli utilizzi di questo prodotto sono veramente infiniti.. ed è un ottimo compagno di viaggio soprattutto perchè entra in una mano... cioè... un pedale veramente interessante...

In questa mia prima recensione andiamo a vederlo in tre diversi video: 

Pedale Solo da mandare in impianto (P1) con vari setup.
Pedale in Front come un normale stomp (P2)
Pedale Simulazione di Speaker più stomp (P3)

Buona Visione !








domenica 12 novembre 2017

Marshall 1974x Tmb - HandMade Giordano Lab - Recensione

Cosa succede quando un patito di Marshall incontra una persona che li sa costruire ??? 

IL DELIRIO !!!!

Per puro caso in un gruppo di appassionati di amplificatori, mi sono imbattuto nella figura di questo ragazzo che vive a roma, e ovviamente capendo di elettronica costruisce amplificatori. 

Dato che questo è un mondo infinito iniziamo a parlare del più e del meno, scopro che questo ragazzo di nome Alessandro Giordano (Ribattezzato "Giordano Lab") ama costruire amplificatori e quindi è stato amore a prima vista ;)

Ci incontriamo la prima volta e mi fa provare quello che per me è stato il mio primo ampli Marshall vero come una volta costruito Point To Point. 

Un Marshall 1974x versione Head




Cosa ha di speciale questo amplificatore ? Ovviamente è una chiara riedizione di un Marshall 1974 versione combo 18w con finale EL84 e due canali classico e tremolo channel...

La versione con modifica TMB toglie il canale del tremolo e ne aggiunge uno con master volume e gain che praticamente va a sommare due stati di gain per avere ovviamente più ciccia.

18w Point to point a volume 2 buttano giu un muro... diffidate dai cinesi o dalle schede assemblate a caso.. gli ampli costruiti come una volta hanno nettamente una marcia in più e dopo capirete perchè.

Sottolineo che la scritta marshall è stata aggiunta per scopi ovviamente non commerciali ma semplice collezione personale.

Ovviamente decido di comprarlo ;) Praticamente quando me lo porta e ci suoniamo a casa mia non lo restituisco e decido di prenderlo ;) Mi è troppo piaciuto !

Pratico, ottimo per i locali, maneggevole (peserà 10kg) vero suono marshall.... Ma come è fatto dentro ?

La cosa bella dei veri marshall è che gli schemi sono reperibili ovunque e di conseguenza una persona con buone competenze di elettronica e passione può tranquillamente realizzarne uno... poi qualità e componenti fanno la differenza di suono.

Ecco quà l'anima del mio 1974x 







Beh ... immagino che la differenza la riuscite a capire da soli... un prodotto fatto a mano su base elettronica suona sempre meglio di uno schema preimpostato... anche perchè è personalizzabile al 100%, si può aggiungere e togliere quello che vuoi, modificare un canale, aggiungere boost e altri opzioni...

Insomma puoi farti il tuo sound... e non c'è cosa più bella di un buon sound diretto tra chitarra e amplificatore !

Ma come suona ????

Beh la potenza è unica... senza attenuatore scordatevi di crankarlo o di tirare fuori quel suono marshall, come tutte le plexi necessita di pompare il finale e ovviamente bisogna alzare il suo volume !!!





Ma non mi dilungo molto sulla descrizione ve lo faccio sentire direttamente all'opera nell'ultimo concerto che ho fatto live !!!

Chitarra amplificatore e solo dallas storm... senza pedali e nulla !

Buon ascolto !!!


venerdì 3 novembre 2017

Xotic Sl Drive - Recensione

Ti serve che un ampli diventi una plexi imballata del 1968 ? Hai poco spazio in pedaliera ? Beh....

Xotic Sl Drive !!!

Questo micro pedale di casa Xotic, azienda molto affermata nel settore ormai da anni, trasforma un qualsiasi ampli in una plexi semplicemente premendo l'interruttore ON/OFF. 

Semplice ed intuitivo, Volume Drive Tone, niente di complicato, il gain abbassato raggiunge sonorità alla Hendrix, ottime per strato pompate o per ottenere un ottimo blues stile Jtm45. I toni incrementano il classico "Treble Boost" ovvero alzando i toni si ingrossa il suono e aumentano gli alti cosa che ovviamente è bilanciata dal controllo drive... 

Mettendo tutto ad ore 15 si ottiene un marshall pompato a dovere che su qualsiasi base El34/El84 e anche alcune valvole americane garantisce una pasta sonora molto varia ma sempre tagliente e potente.

Al suo interno troviamo degli switch che simulano le varie versioni dei più classici marshall storici.

Super Lead
Super Bass
Cut Mid
Boost

Diciamo che sperimentando a caso questi pin si possono ottenere anche sonorità molto molto diverse tra loro ma ovviamente sempre di chiaro stampo marshall !!!

Ma ora vi lascio al video, è stato registrato usando il rivera rockcrusher direttamente con il marshall 1974x utilizzando un Impulse 4x12 Greenback

Buona Visione !!!




lunedì 23 ottobre 2017

Celestion Vintage30 vs Greenback G12M - Recensione

Cosa succede quando si prendono due dei coni più storici di casa Celestion e si provano insieme ? Si ottengono due sonorità diverse, che da sempre dividono il mondo del rock blues.

Casa Celestion da sempre gestisce il mondo degli speaker per amplificatori da chitarra elettrica, infinite sono le marche che gli fanno concorrenza, ma la sua storia è nettamente superiore e i suoi suoni hanno segnato qualsiasi disco e qualsiasi era.

Due dei più storici coni di casa celestion sono in ordine di anzianità

Celestion Greenback G12M



Celestion Vintage 30




Cosa hanno questi coni di diverso ?

Beh, praticamente tutto, il greenback è un cono di chiarissimo stampo british, da sempre usato su qualsiasi tipo di marshall, basso wattaggio circa 25w, lo rendono un cono che spinge quasi sempre soprattutto se usato su testate vere da 30/40w a salire. Il suo suono bello rotondo è riconoscibile sempre, AcDc, Hendix, Led zeppelin, EVH e molti altri ancora ne hanno sempre fatto un cavallo di battaglia, le loro magiche testate prevalentamente plexi marshall associate a giganti 4x12 hanno sempre dato quel magico sound che ancora tutti oggi ricerchiamo negli amplificatori moderni.

Con il passare del tempo, si è cercato di passare ad amplificatori con più gain per avere una maggiore distorsione e sound più pesanti rispetto ai classici gruppi degli anni 70. Basta pensare al suono del marshall di slash, per capire che non ci troviamo più davanti a classiche plexi d'annata, ma a dei marshall più spinti, ovvero l'epoca delle jcm800... tanto gain e tanto volume... 

E quindi ? come può una 100w jcm800 restituire un sound gonfio e tagliente per un genere più spinto con un cono da 25 w bello rotondo ? 

La risposta sta nel Vintage30.. cono figlio del greenback ma con un taglio frequenze e un wattaggio nettamente diverso... 60w di potenza per un taglio di frequenze nettamente definito sul rock più spinto danno vita alle nuove 4x12 degli anni 80. Un suono più tagliente e più secco.

Oggi ho preso un Greenback e un V30 e li ho provati, stesso suono stessa cassa stesso gear e stessa Eq.

Voi quale preferite ?

Buon ascolto !







sabato 14 ottobre 2017

Solo Dallas Storm - Il papà dei pedali - Recensione

Per tutta la vita, a noi chitarristi, capita di rincorrere qualcosa, un' idea, un prodotto, un suono particolare... beh... per quello che mi riguarda, la mia ricerca è finita.

Avro' posseduto circa 20 amplificatori, cambiato almeno un 100 pedali... sempre alla ricerca di un sound che non è mai arrivato. Suonando classic rock puro, il sound a cui mi riferisco è uno solo:

Marshall PLEXI puro anni 70/80 quindi le sue mille sfumature dagli Ac/Dc ai ZZTop passando dai Led zeppelin a Hendrix... tutti sono passati per questi amplificatori magici.. ma come possiamo riprodurli nel 2017 ?

Perchè andavano bene ? Perchè erano così apprezzati da tutti ? La risposta è semplice.. erano amplificatori selvaggi che davano il meglio quando venivano utilizzati al massimo senza limitazioni.

In particolare c'è un sound che ha fatto la storia del Rock e che ancora oggi rimane un mistero per molti. 

Sto parlando del sound di Angus Young degli Ac/Dc.

Come poteva una semplice Plexi 100w su una 4x12 tirare fuori quel suono cosi' potente, così tagliente, cosi chiaro e diretto ? Mai un pedale sul palco, mai un boost mai nulla... come suonava il buon Angus ??? Dove era e dove è ancora il suo segreto ?

La risposta è qui !!!!!!

Shaffer Replica !


Un trasmettitore Wifi che boostava e comprimeva il suono collegato direttamente alla testata senza nessun altro pedale. Solo chitarra lui e testata.

Ma oggi come si trova ? Beh a questo ci ha pensato uno dei personaggi più belli e particolari che sta spopolando su Youtube e su internet per la sua passione e per i suoi prodotti.

Fill "Solo dallas"


Questo simpatico giovane, ha riprodotto passando seriamente anni e anni a studiare componenti e prodotti vintage dell'epoca il vero shaffer replica di una volta, quello che anche lo stesso Angus usava. Più volte si è incontrato con i più grandi musicisti del settore per condividere lo shaffer e ovviamente tutti ne sono rimasti entusiasti !


Ovviamente è un prodotto molto particolare che non sempre è adatto a tutti dato che va messo su una testata potrebbe risultare poco pratico... ma... ovviamente essendo un genio, il nostro Fill lo ha trasportato in due classici pedali da poter utilizzare senza compromessi !



Questi pedali sono la riproduzione dello Shaffer "Tower" sotto forma di pedali, ovvio non sono la stessa identica cosa perchè non sono dei ripetitori, sono dei pedali che integrano il circuito della tower ma sono pratici e comodi. 

La prima versione quella a destra è molto più spartano, ma rende meglio il vecchio concetto di shaffer, quello a sinistra (quello che ho comprato io) lo "storm" è l'ultimo prodotto, ha una forma più pratica e permette di essere usato e alimentato da un qualsiasi 9v. questo lo rende perfetto per ogni pedaliera.

Ma cosa fa? Come suona ? Quale sono le sue caratteristiche ?

Di base funziona su un concetto semplice. Tira e spinge un ampli facendo saturare tutto !!! Il classico modo di utilizzo è posizionare il pedale davanti ad un'ampli meglio se una plexi marshall tirato a 7/8 senza compromessi. Anche semplicemente lasciando il pedale a metà, si avra' un mega boost di volume, compressione e saturazione, che rende il sound delle valvole magico !

Veramente questo pedale ha qualcosa di magico, senza compromessi, trasforma l'ampli in una palla di fuoco, e ti spara addosso IL VERO SOUND CLASSIC ROCK che da sempre abbiamo cercato.

Ecco la mia attuale configurazione:

Niente di più semplice,

Marshall 1974x (Fatto a mano Point To Point)
1x12 Greenback G12M (Fondamentale per la riuscita di questo sound)
Rivera Rockcrusher (Attenuatore per poter spingere l'ampli a volumi altissimi senza morire)




Si mette ovviamente l'attenuatore ad un volume decente e poi su alza a 7/8 gain master volume alti medi e bassi. A piacimento il Bass può essere diminuito perchè comunque il greenback è un cono molto pastoso.. 

Già suonando semplice semplice il sound è bello... appena si attiva lo shaffer !!! BOOM !!!! una grinta e un colore unico degno delle migliori plexi dell'epoca, suono tagliente, chiaro preciso e rotondo, non aumenta o colora il suono.. genera un mondo parallelo e ti trasporta direttamente negli anni 70 !

POTREBBE TRANQUILLAMENTE ESSERE L'UNICO PEDALE DA USARE PER CHI SUONA CLASSIC ROCK E AMA I GRUPPI CHE HANNO FATTO LA STORIA DI QUELL'EPOCA.

Ma quanto costa ? Beh.. diciamo che non è una cosa semplice da affrontare, il tower ovvero il top del top gira intorno ai 1300€ e ovviamente parliamo di prodotti da professionisti... i pedali più pratici e comodi girano intorno alle 300/400 euro... beh.. mi direte.. si costano molto, ci sono molte riproduzione di quegli anni... 

RAGAZZI LO SHAFFER REPLICA STORM NON E' UN PEDALE... E' UN SUONO....

Questa è la più grande differenza, non genera un overdrive o altro, ti trasporta proprio negli anni 70, quel crunch, quella compressione che solo una vera 4x12 su plexi sa darti...

Soldi benedetti veramente... sto seriamente pensando di vendere tutto e tenere solo lui in pedaliera.

Un ultima parola va al genio che ha creato tutto questo... Filippo Olivieri "Fill Solo Dallas", di chiare origini italiane vive in america ed ha dedicato la sua vita alla ricerca di questo sound... Grazie a lui noi ora possiamo trasportarci in questo magico mondo delle plexi classic rock e godere al 100% del loro sound.... 

Vi ricordo il suo sito

Grazie mille Fill ! Sei veramente il numero 1 !!!



Per ora godetevi il video e iscrivetevi al mio canale Youtube !





Per ultimo video l'importanza di avere un greenback se si cerca questo genere di sound. 

Sentite la differenza tra un Vintage30 ed un Greenback G12M



lunedì 9 ottobre 2017

MXR Super Badass Distortion - Recensione

Casa MXR da sempre domina il mondo delle pedaliere, con il suo format classico a scatoletta e le mille varianti è sempre pronto ad offrire il giusto sound ad ognuno di noi.

Il custom shop della MXR dopo essere stato premiato come miglior Team si è riunito ed ecco qui che ha tirato fuori la serie Custom... Il Super Badass Distortion è un pedale che tira fuori infinite sfumature sonore dal classic rock al metal più estremo.

Sulla falsa riga del DS1 di casa boss questo MXR punta ad una distorsione sin da subito, abbandonando il concetto del classico overdrive che punta a saturare, questo pedale punta a mandare subito grande quantità di gain direttamente nell'ampli... 

100% analogico e semplice da utilizzare, ha una riserva di volume mostruosa, con il pot dopo ore 12 il pedale diventa quasi ingestibile se non si abbassa il gain, e quest'ultimo ad ore 11 garantisce tutte le distorsioni che passano dagli anni 70 fino al classico hard rock... girando la manopola del gain... beh.. si arriva tranquillamente a suoni giganti pastosi e ricche di bassi... 

Il controllo dell'eq gioca un ruolo fondamentale, la sezione MID per me è fondamentale, mi piace solo se chiusa ovvero intorno alle ore 9-10-11. Secondo me in questo pedale i medi devono essere un pò scavati altrimenti ne risente il suono in generale. Sarà una mia impressione ma forse il controllo dei medi è stato un pò troppo accentuato. Ottimo il Pot degli alti che funziona benissimo come il pot dei Bassi che ingigantisce il suono e non li impasta mai.

Come prezzo diciamo che siamo in media sui 135€, prezzo a mio avviso onesto calcolando che davanti ad un ampli semipulito questo pedale potrebbe diventare un'ottima arma per qualsiasi genere rock.

Qui potete trovarlo ad un ottimo prezzo su Amazon !



Guarda il video e ricordati di iscriverti al mio canale Youtube !

Potenza pura senza compromessi !


giovedì 5 ottobre 2017

BluGuitar - BluBox Speaker Emulator IR - Recensione

BluBox ! La vostra cassa portatile !

Che cosa è il BluBox ?

E' un magnifico simulatore di Speaker per chitarra, serve ad utilizzare una qualsiasi testata, preamplificatore, pedale cellulare o altro direttamente in impianto live senza portare nulla dietro.

Di base ti collega un testata (con la sua loadbox attaccata ovviamente) e si collega un classico cavo XLR o normale jack sbilanciato in un impianto o in una D.I. e come per magia, lasciamo a casa tutto quello che riguarda una cassa che possa essere una 1x12 od una 4x12.

Questo strumento simula a mio avviso in maniera molto fedele le più importanti casse per amplificatori che hanno fatto la storia, dalle 1x12 dei rolling stones alle più selvagge mesa v30 4x12, il tutto utilizzando un comodo potenziometro che ci fa aprire o chiudere il suono, simulando l'avvicinamento del microfono al centro della cassa oppure l'allontanamento.

Oltre alla testata questo pedale permette di usare anche dei semplici pedali analogici collegandoli direttamente nel suo "LINE IN". Ovvio per un utilizzo del genere sarebbe meglio usare un preamp a pedale tipo il torpedo "Le Crunch" in modo da regolare bene volumi e tutto, ma vi assicuro che funziona alla grande anche con un classico overdrive.

Io uso spesso il Super Badass Distortion di casa MXR e mi trovo da dio

Ecco il link dove poterlo comprare comodamente da amazon




Ecco comunque un video che chiarirà molti dubbi !!!

Il tutto è registrato con una testata marshall 18w ovviamente caricata su un RIVERA rockcrusher e mandato direttamente alla scheda audio.

Nessun cabinet fisico è stato usato in questo video !

Buona Visione !







mercoledì 4 ottobre 2017

Mooer Hustle Drive - OCD Fulltone Clone

Ciao ragazzi ! Oggi vi parlo di uno dei pedalini più interessanti che ha spopolato in casa Mooer, ovvero il bianco Hustle Drive !

Compralo qui ! Al miglior Prezzo di AMAZON



Il mooer in questione fa parte della serie di mini pedali che l'azienda cinese ha lanciato con grandissimo successo sul mercato. Questi mini pedali sono delle esatte copie secondo loro dei pedaloni più blasonati, dal ts9 al RAT e via dicendo.

Questo Hustle drive è la replica esatta di un pedale classico che da sempre viene utilizzato da molti chitarristi per vari generi ovvero FULLTONE OCD.

Questo mooer offre a circa la metà dello spazio in pedaliera praticamente il 90% dello stesso identico suono. 

Molto semplice, drive passa da un blues molto leggero ad un bel gain gonfio e molto presente e pastoso, volume molto molto alto regolabile ovviamente, e toni dai profondi bassi agli alti (a me è sembrato dopo le ore 12 in poi tutto uguale)

9v classico alimentatore rendono questo pedale un classico da inserire in qualsiasi pedaliera ... 

Ma come suona ???

Andiamolo a sentire !!!!




martedì 12 settembre 2017

Manlius T-Top Replica - Real Vintage Rock Pickups !

Eccoci ancora quà per parlare di un oggetto che ha cambiato radicalmente il mio suono, dandogli una spinta veramente veramente rock anni 70.

Sto parlando dei fantastici pickup Manlius T.Top Replica 




Cosa sono i T-top ? molte volte capita di leggere quando si parla di pickup la dicitura PaF, Ttop, Alnico II, III, IV, V ma cosa vuol dire ?

L'alnico è il materiale con cui vengono fatti i pickup e ovviamente la sua tipologia differisce da numero a numero e garantisce ovviamente delle sonorità diverse.

I pickup classici humbucker dei primi anni 50/60 erano montati con alnico II/III/V e donavano un tocco molto pungente agli strumenti dell'epoca, avevano generalmente un'uscita molto bassa intorno ai 7 e le prime distorsioni non erano date dalla potenza dei magneti ma dagli amplificatori tirati al massimo. Essendoci in quel periodo molti amplificatori monocanale, anzi quasi tutti, la saturazione delle valvole e quindi il suono diciamo dei primi overdrive si otteneva solamente mandando in saturazione le stesse alzando il volume degli amplificatori.. Così facendo la distorsione delle valvole aumentava e si arrivava ad avere quel naturale suono overdrive che tanto si ricerca e piace.

I primi pickup PAF sono stati sostituiti intorno al 1962, anno in cui sono entrati in produzione i PAT number (sostanzialmente dei PAF migliorati) che a loro volta sono stati sostituiti dai T.Top nell'anno 1967 e sono stati dismessi nel 1975

I TTop diciamo sono una tipologia di pickup che si rifanno ai sound degli anni 70/75 montati quasi sempre su lespaul ed sg, ovviamente del periodo. Sono molto più potenti dei vecchi PAF, più aperti a livello di suono e meno nasali. Possono uscire anche a 8k

E' facile trovare chitarre di quegli anni ancora con questi pickup montati, come les paul od SG

La ricerca di questo sound che potrebbe rifarsi per capire ad una semplice "HIgh Voltage" degli Acdc o a Black Dog (Led zeppelin) è diventato un mantra di ricerca per gli appassionati e di conseguenza i costruttori prendendo spunto dagli originali ne fanno delle copie sperando di riprodurre quel suono.

La casa Manlius a mio avviso ha fatto veramente un ottimo lavoro, sono dei pickup HandMade (fatti a mano) in America, formati come una volta da magneti ALNICO V in piccole barre, con un output non molto elevato, diciamo sugli 8k.

Li ho voluti montare sulla mia SG standard nera rifornendo l'elettronica di bellissimi condensatori carta olio vintage... 

Il sound è meraviglioso... un caldissimo pickup al manico ed un tagliente pickup al ponte.

Voi cosa ne dite ???

Vi lascio ai video !







sabato 9 settembre 2017

Recensione Alto Ts210 vs Red Sound RS- LG12 - Casse per sistemi digitali Helix Kemper e simili

Ciao ragazzi in questa prima parte della recensione andremo ad affrontare una tematica che ultimamente viene molto messa in discussione, ovvero l'utilizzo dei sistemi digitali con casse Attive da impianto classico o da cabinet attivi appositamente selezionati per essere il più neutro possibile.

Sono a mio avviso due situazioni diverse che necessitano di attenzioni separate, e finalità di utilizzo totalmente diverse.

In questa mia recensione accompagnato dall'amico Marco Marchionni (proprietario della red sound) andremo ad analizzare ed ascoltare la differenza tra una HELIX LT suonata in una cassa comune del valore di 250€ (Alto TS210 cono da 10") e in una cassa dedicata per digitali (Red Sound Active RS- LG12)

Buona visione !





Considerazioni finali:

La Alto Ts210 per i suoi 250 € è una delle migliori casse in circolazione rapporto qualità prezzo, il cono da 10" già pompa molti bassi, sulle casse da PA sconglio il cono da 12". E' una cassa che riproduce fedelmente lo speaker di un impianto, fare i suoi su questa cassa garantisce un suono uguale nella maggior parte degli impianti audio. Ovviamente non ha la botta di un amplificatore ma è un fedele riproduttore di suoni accentuando molto le basse frequenze. Ottime come spie da palco da posizionare davanti o dietro chi suona.

Ottime da casa, permette di studiare e se serve di suonare live perchè ha circa 1100w di potenza con due uscite XLR e Jack 1/4.

Nulla di eccelso come cassa, sicuramente c'è di meglio, ma serve per chi ha necessità di una cassa su cui studiare helix o fare dei preset non in cuffia 


La Red sound nasce per sostituire un vero cabinet donando al nostro sistema digitale una sorta di "cabinet" universale su cui far uscire i vari suoni. E' una cassa molto ben fatta, peso reale non eccessivo e molto potente. Sicuramente è una cassa che trasmette il suono del digitale in maniera più nitida ma con carenza a mio avviso di basse frequenze, tutti i preset utilizzati con la cassa PA andavano ritarati per la Red sound, quindi questo comporta una scelta:  Tararli per la red sound e poi far aggiungere i bassi all'impianto sulle casse PA. Tutti quelli che parlano di spostamento dell'aria credo che non hanno mai sentito una cassa che veramente sposta l'aria.. qui totalmente assente come una normale cassa da impianto, nessuna somiglianza al cabinet normale. La qualità di suoni puliti è nettamente superiore a qualsiasi cassa da impianto, la red sound a mio avviso è molto molto cristallina e i puliti sono meravigliosi. Il cono come sentito spinge molto i valori delle medio alte frequenze e di conseguenza con una buona taratura sicuramente si ottine un suono nettamente superiore a qualsiasi cassa da impianto.

Conclusione...

La red sound non è una cassa da casa o da spia, con i suoi 900 € è una cassa che a mio avviso va usata per sostituire totalmente un impianto audio, cioè per suonare in posti in cui non c'è nulla, dove la cassa da il meglio di se. Utilizzarla come spia dietro l'ampli è si una cosa ottima ma non indispensabile. Mi spiego meglio. Se il suono deve uscire da li e basta, la red sound vince nettamente a mani basse ! Se il mio concetto di Red è avere la cassa dietro perchè mi fa sentire la botta dell'amplificatore per me avete sbagliato di grosso.  Se il vostro concetto e' solo sentirvi sul palco mettete una normale spia dietro di voi ed avrete nel mix della serata lo stesso risultato risparmiando 500/400 euro.

Concludo facendo comunque i miei complimenti all'inventore della red sound perchè ha creato e progettato un vero prodotto funzionale e di ottima qualità. Comprate italiano se dovete comprare questo genere di prodotti.

sabato 2 settembre 2017

Artesound Drive 20 - Una plexi d'eccellenza ITALIANA

Oggi ragazzi sono qui per parlarvi di un settore che ultimamente sta spopolando nel mondo degli amplificatori.

Ovvero il famoso "Fatto a mano" o "HandMade" tradotto... Amplificatori Boutique.

Cosa sono questi amplificatori ? Sono principalmente amplificatori progettati e interamente costruiti a mano secondo le specifiche del costruttore stesso... nulla è lasciato al caso, prodotti di massima qualità e un montaggio pezzo pezzo che garantisce all'oggetto una qualità nettamente superiore a qualsiasi prodotto in commercio.

Perchè scegliere un amplificatore boutique ? 

Nel mondo di oggi.. nell'epoca del digitale, tutto ormai si fa con poche centinaia di euro.. dai primi POD che simulano gli ampli più storici, fino ai Kemper da svariati mila euro... Perchè allora uno dovrebbe preferire uno strumento secondo alcuni vecchio, costruito sempre secondo alcuni in una maniera vecchia ?

Semplicemente perchè quando lo attacchi alla chitarra capisci subito la differenza ;)

Io suono in digitale per praticità ma da sempre ho avuto come avete iniziato a vedere amplificatori standard, classici, vintage, e reissue importanti di vintage... ma da quando mi sono avvicinato agli amplificatori boutique qualcosa è cambiato.

In italia, terra di artigiani e lavoratori ce ne sono diversi di costruttori che producono amplificatori fatti in casa, ma uno tra tutti mi ha stupito per semplicità e per utilizzo. 

Sto parlando di Romano De Carlo, proprietario della ditta "Artesound"

Cosa ha di speciale questa ditta ? 

La prima cosa che mi ha incuriosito è stata la qualità del materiale. il primo ampli che ho visto è stato un As30 combo ed era fatto totalmente in legno!!! Cioè mai visto un ampli vero fatto in betulla pesare meno di 20 kg...  Incuriosito mi sono avvicinato al negozio, e tramite contatti privati sono riuscito a procurarmene un paio da provare e studiare.. 

Uno dei modelli top di gamma mi ha reso felicissimo... Faceva semplicemente quello che doveva fare... 

Sto parlando della Drive20 ! Una testata stile Plexi british semplicemente gloriosa.....




Cosa ha di speciale questa testata ???? Ha semplicemente tutto... E' dotata intanto di 40w di potenza che possono essere ridotti comodamente con uno switch posto dietro.. e già è una cosa a dir poco ottima...

2 -  Canali  Clean overdrive
2 -  Coppia di KT66 (ha anche il modello EL34)
3 x 12ax7 + 1 12at7 preamp
Master volume e gain
Eq 3 bande + presence
Switch britght 3 vie
Fx loop
Uscite 8/16 ohm
Dimensioni: 25*54*28
Peso 11 KG


Ma come suona questa bellezza ?

L'ho potuta testare con una Fender Mexico con un bel DiMarzio aggressivo al ponte SSS quindi una classica configurazione standard di una semplice strato. Seleziono la testata nella sua modalità totale, ovvero pieno wattaggio. metto il master a meno della metà (così minimo andrebbero provati gli ampli) e un pizzichino di gain giusto per farla suonare bene.

Pulito... Cristallo puro, ogni nota è un twang a dir poco chiaro e preciso. pickup manico sempre bello nasale e giocando con l'eq messa tutto a ore 13/14 si ottengono dei suoni molto grossi e molto ben bilanciati. giocando con il presence la testata cambia molto di suono e utilizzando i vari selettori di cambio tono ... dal primo all'ultimo c'è una bella differenza... 

Sezione drive.. la mia preferita... Con le KT66 questo canale è una pura goduria... A cosa servono le Kt66 se non a tirare il collo al master come nei vecchi jtm45 ? Allora abbasso il gain e alzo il master volume quasi al massimo... e dopo il primo accordo vengo catapultato fuori dalla sala... Una potenza assurda.. 40w veri con pezzi veri... Mamma mia che goduria... Ritorno nella normalità, abbasso il master come prima e alzo il gain... 

Beh.. dire classic rock è dire poco... Alzo leggermente gli alti e inizio a suonare dei classici riff (li troverete nel video sotto la recensione) con una botta pazzesca, tutto pompato e non ancora al massimo.. sono a gain poco più di metà e master uguale...
La dinamica è impressionante, con dei buoni potenziometri si ottengono dei suoni che vanno, anche un gain alto, da un classico blues ad un buon rock molto spinto. Tutti e dico tutti i potenziometri hanno una loro funzione ben definita... scordatevi quelle testate che giri il pot e sembra sempre uguale... anche la funzione switch lascia senza parole.. normale, carica medi, carica alti.. bella bella bella...

La morte sua è stata provarla su un cabinet con dei greenback o similari, quindi consiglio vivamente oltre ai cab artesound, cab con coni vintage: Grennback, Creamback, alnico blu, Green Beret

Ma quanto costa ?

Beh... il prezzo non è un gioco, si trova intorno alle 2600€.. e non è poco oggettivamente ma cosa ti porti via a quel prezzo ? Ti porti via un prodotto finito che non necessita di pedali se non di strani effetti personali.. Ha un clean vero, un drive vero, un master per suonarlo a "bassi" volumi, una funzione per dimezzare la potenza... Poi essendo un artigiano, si possono realizzare testate con richieste specifiche come boost o cose simili...

E' un prodotto per tutti ? No ovviamente.. solo un vero musicista può iniziare a capirne il senso.. ovvero avere una volta per tutte uno strumento finito pronto da mettere ovunque.. anche semplicemente abbinandolo ad un IRSimulator per suonare in impianto.

E' concorrenziale al resto del mondo ? Si.. Vari Friedman Ceriatone e via dicendo fanno handmade allo stesso prezzo.. e allora perchè preferire gli stranieri ? Forza ragazzi compriamo italiano.. le cose le sappiamo fare molto bene

Posso Dire che attualmente questa è stata la testata migliore che abbia mai suonato su questo genere di strumenti.... 

Costa? Si certo ma ne vale la pena...

Vi lascio prima del video ad una foto... Perchè scegliere Artesound ?

La risposta è qua.




Buona VISIONE  !!!







lunedì 28 agosto 2017

Gibson Sg VOS Standard Custom Shop Antique White

Bentornati ! Oggi vi propongo una ciliegina ;) Questa è una delle mie chitarre preferite, che uso sempre in tutti i miei live, è una chitarra che mi è costata molti sacrifici, ma ogni giorno che la imbraccio mi sembra sempre come la prima volta.

Sto parlando della Gibson Sg VOS standard Custom Shop Antique White 2013





Cominciamo subito con il dire che sono un grandissimo patito di Gibson ed in particolare di Gibson Sg, da piccolo il giovane Angus mi ha stregato e non sono più riuscito a separami delle gibson con le corna.

Il modello in questione è uno dei punti di arrivo più importanti di tutta la mia collezione.

Questa gibson custom vos è ovviamente differente da una normale standard, ne ho avute e possedute diverse di standard, ma la differenza è tanta una prima cosa in assoluto è il peso, questa vos pesa almeno e dico almeno 1kg di meno delle standard, è molto più sottile ed è ovviamente un pezzo unico, non è costruita in due pezzi. Questo vuol dire che il manico è un pezzo con il corpo e questo genera un suono e un feeling con lo strumento unico.. mi piace da impazzire.

Ovviamente manico slim tastiera palissandro garantiscono a questo strumento un'impostazione tipicamente classic rock, sempre scorrevole e particolarmente portata per i riff non affaticando mai la mano.

Parte paletta ovviamente ha ovviamente una chicca ;)



La magica scritta Les Paul, per chi non lo sapesse in passato la SG si chiamava Gibson Les paul Second Guitar e da qui è saltato fuori SG ;) Le meccaniche vintage, danno ovviamente un'aspetto bellissimo e richiamano anche un pò il suo colore bianco antico tendente all'avorio.

Reparto pickup molto interessante, le custom shop gibson montano dal 2012 in poi i CUSTOMBUCKERS ovvero dei pickup artigianali fatti da gibson a mano in ALNICO III, ovviamente questo tipo di materiale, più dolce del IV e meno pastoso del II dona un sound veramente magico e unico, soprattutto se si abbinano a dei bellissimi BUMBLEBEE come potenziometri non lineari che sono molto sensibili ad ogni sfumatura, e quindi permettono di giocare molto con i toni/volume cambiando radicalmente il suono.



Ovviamente la cura interna dello strumento gli fa onore alla grande ! Tutto è perfetto in questa chitarra, non sono ancora riuscito a trovargli un difetto a distanza di circa un anno. La cura dei dettagli è bellissima. Ovviamente essendo light relic ha delle sfumature anche sui pickup e sulle parti di acciaio bellissimi...

Ma come suona ???

Beh... prendete Un marshall plexi alzate tutto e verrete scaraventati fuori dalla finestra... una botta infinita !!! Questi custombucker non sono altissimi come volume d'uscita esattamente come i vintage e questo permette di alzare il volume di molto senza impastare il suono.

Il manico ha un bel suono nasale ma mai impastato, sempre cremoso stile primi brani dei Cream dei Black sabbath, mentre il pickup al manico garantisce qualsiasi timbrica dal country al rock al metal... veramente e dico veramente una coppia di pickup ben assortita !!!




In casa, live, in sala prove, è sempre un piacere imbracciare questo gioiellino... ti regala emozioni uniche e ti trasporta indietro di 40 anni.. suona come una chitarra deve suonare.. stop.. non ci sono storie...

IL suo prezzo ??? Beh.. non è la parte più simpatica di tutta questa storia... stiamo parlando di circa 3800 € di listino...

Io l'ho presa usata, ma certo non sono i classici 800 euro della standard SG e i 1000 della reissue...

La differenza di prezzo c'è... e si sente tutta... non ci sono storie.. è totalmente un altra chitarra...

Eccola qui insieme alla sua sorellina minore ;)



Per ora è tutto vi lascio come sempre a qualche bel video il primo è una comparazione tra le due SG e gli altri sono video registrati a casa live

Buon rock a tutti !!!


















Marshall JTM50 - Recensione Hand Made Giordano LAB

Dopo la bellissima prima esperienza con il mio 1974x fatto a mano, ho scelto questa volta di farmi costruire uno dei miei amplificatori pre...